venerdì 6 aprile 2012

Dal silenzio mio al silenzio tuo. Per sempre. (per non morire di genere)


Dal silenzio mio 
al silenzio tuo. 
Per sempre.

E io sto zitta 
quando sento le tue urla 
attraverso queste pareti di cartone 
che ci dividono però
come muri di pietra
e il tuo pianto
e il rumore della tua faccia
che urta contro uno schiaffo
nei giorni fortunati
e contro un cazzotto
in quelli bui.

E io sto zitto
quando arriva la voce di lui
che ti insulta
"puttana"
e ti soffoca l'aiuto nei denti.

E noi staremo zitti
domani mattina
quando ti scontreremo 
viola sulle scale
con gli occhiali da sole
per mettere a scuola i bambini
in un giorno di pioggia.

E dopo finalmente 
poter tornare a casa da sola
e concederti il tuo solo lusso
piangere
senza che nessuno ti colpisca
e nessuno ti veda
e nessuno ti senta.

Così, da sola
in questo silenzio nostro
che ti distenderà sul marmo 
nel giorno stesso in cui
non griderai più dolore
ma sussurrerai BASTA.

Allora verremo tutte e tutti
a salutarti gelida
se potremo guardarti
e ti deporremo vicina alle sorelle
che già prima avevamo salutato
in una fila scomposta 
e senza fine
invisibili e finalmente mute.

E quanto ancora resteremo
in questo silenzio
ad aspettare altri marmi
che ci chiuderanno fuori sicuri
che noi no,
noi non potevamo far niente
per salvarle.

Se solo queste pareti di cartone
potessero prendere vita per un attimo
esse 
ci sputerebbero in faccia.


13/3/12