Dal
silenzio mio
al silenzio tuo.
Per
sempre.
E
io sto zitta
quando
sento le tue urla
attraverso queste pareti di cartone
che
ci dividono però
come
muri di pietra
e
il tuo pianto
e
il rumore della tua faccia
che
urta contro uno schiaffo
nei
giorni fortunati
e
contro un cazzotto
in
quelli bui.
E io sto zitto
quando
arriva la voce di lui
che
ti insulta
"puttana"
e
ti soffoca l'aiuto nei denti.
E
noi staremo zitti
domani
mattina
quando
ti scontreremo
viola sulle scale
con
gli occhiali da sole
per
mettere a scuola i
bambini
in
un giorno di pioggia.
E dopo finalmente
poter
tornare a casa da sola
e
concederti il tuo solo lusso
piangere
senza
che nessuno ti colpisca
e
nessuno ti veda
e
nessuno ti senta.
Così, da sola
in
questo silenzio nostro
che
ti distenderà sul marmo
nel
giorno stesso in cui
non griderai più dolore
ma sussurrerai BASTA.
Allora
verremo tutte e tutti
a
salutarti gelida
se
potremo guardarti
e
ti deporremo vicina alle sorelle
che già prima avevamo salutato
in una
fila scomposta
e
senza fine
invisibili e finalmente mute.
E
quanto ancora resteremo
in
questo silenzio
ad
aspettare altri marmi
che
ci chiuderanno fuori sicuri
che
noi no,
noi
non potevamo far niente
per
salvarle.
Se
solo queste pareti di cartone
potessero
prendere vita per un attimo
esse
ci sputerebbero in faccia.
13/3/12