Vorrei essere una stella,
anche l'ultima e la più misera
per poter brillare in cielo e vederti
e farti caldo dietro al cuore e tirarti fuori.
vorrei darti qualche giorno della mia anima
per stare meglio
ma non mi hanno detto come si fa
e forse non sono energie trasferibili.
mi afferra allo stomaco
la notizia del tuo malessere
e muto
e senza fiato
sto qui a scriverti.
Vorrei consigliarti qualcuna
delle mie medicine
per ritrovare la pace.
Ne sto usando due
la fotografia di muri stracciati
dove riconoscere i miei pensieri
e l'apprendimento del suono del clarinetto
che tira fuori da me
tonnellate di aria mefitica.
Ma mi dirai che l'aria non si può pesare
e io ti dirò che però
sento la puzza della mefite che esce
e i polmoni alleggerirsi e restaurarsi.
Io non sono ancora bravo a suonare
e nemmeno mediocre.
sono un fanciullo all'asilo della musica
ma se può serviti
vengo da te
e ti suono una nota lunga
sulle spiagge di quarzo
che tanto amiamo.
Ti amo come una luce.
A Savina
28/8/12
martedì 28 agosto 2012
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