giovedì 30 maggio 2013

30 maggio 2013 per due voci mute



Scritto da Savina Dolores Massa

Questo maggio potrebbe essere un parto
della schiena in strazio di Frida Kahlo
o la raucedine di un corvo che non trova
una nuvola bianca che gli stormenti la voce.
Questo maggio che non dedico a nessuno
neppure a chi vi nacque, lo sguardo agitato
i desideri del cammino esploso in risa,
questo maggio.
I miei doni, senza carta e fiocchi
tu potrai prenderli a mani piene
con il rischio di trovarti solo polvere
risucchiata dalle unghie.
Queste parole zoppe scaturiscono dai capelli
si adagiano sulla lingua, baciano
di bacio senza saliva, chiedono perdono
per aver perduto l’immaginazione
tanto cara a entrambi, e quel clarino
mi grida dentro l’assenza della mia presenza
in conforto. Un gelato. Un passo. Uno scatto.
I tuoi scatti diventanti come le mie parole:
così soli da non essersi più sopportati dallo sguardo.

S.D.M.

30 maggio 2013


Scritto da Ico Gasparri

e io ti adoro
dal profondo di questa schiena sofferente
e di questa lingua che si attacca.
Sempre soli ci sentiamo
con questa sabbia che ci prude sotto le unghie
e non passa nemmeno con l'acqua
anzi
si impasta e si gonfia
soffrendoci silenziosa.
Ma tu ed io non siamo sempre soli
mille pensieri caldi
volano sulle nostre palpebre
e ci baciano
nonostante il trucco distrutto
e le lacrime tenute
ci baciamo le mille persone che ci amano
e che hanno sentito la forza delle tue parole magiche
e delle mie immagini continue
ci baciamo perché abbiamo regalato loro qualcosa
che ha fatto loro del bene
e stanno ad aspettarne altre
ma abbassano lo sguardo
perché sanno che potrebbero non venirne.
E noi due ora siamo seduti
su questo gradino inferiore
a guardare il mondo
a pochi centimetri da terra
vicini e muti
ma facciamo ancora
molta
molta
attenzione
a non finire miseramente
col culo per terra.
Ti amo
Ico
30 maggio 2013